giovedì 19 giugno 2008

L'inventario del niente

Ti fa quasi o del tutto rabbrividire il fatto che un giorno, il 20 febbraio 2002, era identico ad oggi. Allora avevi 6 anni di meno, eri una ragazzina, scrivevi piuttosto bene, eri molto molto triste.

Ti stupivano, come oggi, gli oggetti che avevi intorno: credevi che il tuo nonsenso, il fatto che la vita fosse triste e lontana da te fosse un fatto transitorio, ed eri in attesa di scappare. Ti vedevi in Nord Europa, felice, parlare un'altra lingua. Ti senti insomma come tanti anni fa. Guardi la tazza sporca, e il mix per il pancake, e ti fa schifo il tuo deplorare la vita e poi covare un piacere piccolo piccolo, e sottile, per i nomi delle cose, o per le formiche che sono le parole, o per le penne che solcano i fogli, o per il tocco dei tasti di una tastiera.

Cosa c’è dentro di te? ché fai ridere gli altri, che usi il sarcasmo per offendere e difenderti. Non hai nemici, né amici. Ti rendi conto che quando ti senti sola, scorri liste vuote, e hai paura. Sei un po’ più simile a come ti volevi, ma in fondo… ti chiedi... ha senso passeggiare, e neanche tanto spesso, per Milano, se Milano non è tua, e tu non sua.

E qui non c’è il fuoco dell’adolescenza, non c’è il giardino dei genitori, non ci sono gli abbracci degli amici. C’è che ti innamori e ti disincanti al primo sguardo truce, come un cagnolino intristito da un calcio inatteso e ingiustificato.

Sei diventata una di molte parole fuori e poche parole dentro. Poco tempo per il passato, troppo per il futuro. Sei niente. Ma questo non hai mai avuto paura a dirlo.

mercoledì 4 giugno 2008

Il tuo approccio bulimico alla vita

Vai su Postsecret e trovi proprio un'immagine che rappresenta la tua vigilia dell'estate. L'ossessione di una pelle tirata, una pancia piatta, una luce sul corpo e sul viso. Poi va i sulla versione francese e trovi la seconda cartolina: oggi hai pranzato come accade spesso al Kebab di via Palazzi, il più buono della città.

L'Orsacchietto è partito per Roma, per un colloquio di lavoro, e tu ti sei ferita ingurgitando carboidrati, zuccheri, grassi, scatolame, gelato, yogurt. Come fai a pesare 54 chili? Sono troppi, comunque. Hai paura dell'invecchiamento.

Ora hai mal di testa, non ce la fai a scrivere. Volevi solo dire che il nuovo lavoro ti piace e che è bello, la mattina, passare accanto a Villa Invernizzi e ai suoi fenicotteri rosa. Ed è ancora più bello che tu vivs in questa zona bellissima, con il tuo amore bellissimo, che domenica ha fatto i suoi primi buchi con il trapano per montare il vostro salotto Ikea.