domenica 10 febbraio 2008

Carnevale, San Valentino e l'arrivo dei tuoi

Non sei molto concentrata: attirano la tua attenzione le cose intorno: l'apribottiglie; il tempo che da quando vivi a Milano vola, corre, fugge; Living Darfur, la canzone di Mattafix che ti commuove; il sole fuori che ti turba un po'. Vorresti comprare qualcosa a Quit per San Valentino, per sublimare la vostra fresca storia, ma magari lo inviterai a cena in qualche bel posto. Avresti voluto prendere qualcosa anche ai tuoi genitori, che arrivano proprio il giorno di San Valentino: il giorno dopo è il loro anniversario di nozze e il 2 è stato il compleanno di tua mamma. Ma non hai tempo: ozi, pulisci casa, esci a bere cose... Il sabato vola, e la domenica è tutto maledettamente chiuso.

Mercoledì hai sostenuto un colloquio che ha prodotto buoni frutti, in una piccola e importante società di consulenza di Milano: dovresti mappare il mondo Fashion & Luxury e cercare manager per loro. Una boutique per boutique... Come dicevi, il partner che dovresti seguire è nato il tuo stesso giorno, ma ormai lo sai che sei capacissima di far gravitare intorno a te solo cose e persone con cui c'è magnetismo.

La situazione nella tua azienda in questo momento è pessima e tu non hai la forza per sperare o aspettare che passi. Guadagni quanto una receptionist e i bonus trimestrali equivalgono a un esborso di sangue. Le riunioni del lunedì non ti fanno dormire e trovi che sia tutto poco etico e poco giusto.

Hai invitato Vik a pranzo: preparerai risotto e pollo al curry, ma non sei per niente in vena. Hai il magone da domenica pomeriggio. Ti senti sola con il tuo affitto, i tuoi problemi, il tuo passato, il tuo non senso.

giovedì 7 febbraio 2008

The next step

Quit ti ha raccontato che a Disneyland pagano un uomo per star fermo sulle banchine dei treni e dire "Watch your step" a tutti quelli che scendono, perché i risarcimenti alla gente che inciampa sono più cospicui degli stipendi che pagano agli omini-gradini.

Senti dentro che qualcosa ti sta dicendo che hai paura del prossimo passo, o che forse desideri un passo ma non sai in che direzione compierlo. Le borse crollano, forse il mercato del lavoro sta per avere un nuovo trend negativo e in azienda se la prendono con voi. Con la base. Stai molto male, dimenticano le tue fatture da migliaia di euro, parlano di cose che non conoscono. Ti stai guardando intorno, hai fatto un colloquio, ieri, in una società di consulenza/head hunting. Il partner che dovresti affiancare è nato il tuo stesso giorno. Manderai una mail di feedback, oggi stesso o venerdì sera: hai fretta di uscire dal lager che è diventata la tua azienda. Aria triste e tesa per tutti, quasi le lacrime agli occhi, lo stress, il far sentire inadeguati tutti, e beneamati quelli che convergono o i nuovi arrivati. Vuoi dismettere responsabilità che non possono essere tue, le statistiche aleatorie, i numeri fantasma, la paura delle riunioni, la tensione di ogni istante, il magone della domenica sera, gli orari che non ti permettono nemmeno di far la spesa. Eppure non vuoi scappare, non vuoi prendere la prima opportunità che non significhi la tua azienda.

Hai parlato con il tuo ex capo, oggi pomeriggio, ti ha dato ottime referenze della nuova società che stai valutando (sembra anche che ci lavori una sua amica), e comunque quella che ti offrono ti sembra una buona opportunità per diversi motivi.

Stai sulla sponda del fiume e aspetti l'enorme cadavere del tuo nemico.

domenica 3 febbraio 2008

Incubi ed emozioni



Ti senti serena, sei piena di ricordi e belle speranze. La primavera impazza e ti fa impazzire. Persino il tuo vicino-papà gambalunga ieri pomeriggio ti ha detto: “con la primavera vieni fuori?”.

Ieri sera sei stata in Baracca, il famoso posto dove il Giovane Arbitro si riunisce il giovedì con i suoi amici e fa bisboccia con le cameriere. Ti ha presentata a una delle sue amiche, il resto hai voluto evitarlo. Eri stranamente in tensione, ti sentivi nel suo mondo senza avere alleati, un po’ fuori luogo. Il posto è molto carino, una brasserie molto curata che ti ricorda le tue birrerie storiche del Meriland.

Non sai cosa far prima e alla fine non fai niente. Ti piace startene al tuo laptop e maledire la connessione rubata a chissà chi, che svanisce nei momenti topici e non fa andare Emule come si deve.

Stavi sfogliando Casaviva di giugno, l’avevi comprato qualche giorno prima di venire a vivere nella tua bella mansarda, quando credevi che avresti messo su un nido insieme all’Ingegnere, che sta tentando di riavvicinarsi. L’altro giorno ti ha mandato delle foto molto carine, dei vostri viaggi per Roma, Firenze, quando eravate sempre in autostrada... Comunque su Casaviva ci sono dei bellissimi letti-alcova di una casa svedese di vacanza. E poi subito dopo delle immagini di una terrazza in Provenza. E tu immagini la tua vita in giro per campagne e città, estati al mare, primavere libere, immagini di essere ricca, e di non dovere andare a lavoro domani. Di non dover subire le tensioni delle riunioni del lunedì.

Stanotte hai sognato che prendevi la pillola, e che quindi non c’erano problemi circa le notti di sesso senza filtro a cui ti stai sottoponendo… Ma non è vero, e quindi cerchi su Google le parole “periodo fertile del ciclo”.