domenica 26 ottobre 2008

Fantasie

Sei sola in casa, ascolti Pop porno dei Genio, una scoperta di ieri, mentre tornavi in macchina sulla Palmanova da Carugate, dove hai fatto spesa da Decathlon. Eh sì, andrai in palestra: tapis roulant e pilates aspettano la tua pigrizia.


Niente di rilevante è successo: la tua vita è un mensile con copertine splendenti. Nessun vero contenuto, o meglio, nessun fatto. Solo scintillii, riflessioni... Ma va bene così.


Ora vuoi solo condividere che sei "una donna un po' porno".
Questa cartolina ti ricorda quanto ti eccitava la scena di Atto di forza in cui una umanoide che faceva la prostituta su Marte si scopriva il petto e mostrava tre seni ai suoi clienti...


mercoledì 22 ottobre 2008

Cambia, tutto cambia. Sicuro? Sei sola a casa, hai litigato con il tuo ragazzo, povera misera piccola donnetta Harmony. Ti ha chiamata il tuo ex, non per caso.
Cos'hai dentro? Credi che una vita non ti basti. O che ogni tanto se ne accumula così tanta, di vita, dentro di te, che ti serve l'intestino della scrittura per smaltirlo ed espellerlo. E depurarti. Sei in quei momenti della tua vita in cui la vita ti spaventa: la luce troppo forte, la musica disco, l'alcool, le sigarette, il non senso di svegliarsi per andare a lavoro, comprare dei vestiti, baciare un uomo e farci l'amore. Se te lo chiedono sei felice. Ma di cosa?
Hai un cancro dentro di te, che ti fa temere di non amare nessuno, e di invecchiare senza niente, senza radici, che hai abbandonato. Perché? Parole, il tuo amato ti scrive parole e tu vuoi punirlo, anche se non lo merita. Forse è questo il sadismo, far male agli altri e scaraventare nella frusta scagaliata sugli altri le vibrazioni del proprio dolore, chissà quando e dove cresciuto.
La tua vita su Facebook ti fa schifo, quella sovraesposizione, eppure il voler esserci. Dove sono le relazioni reali? Sono quelle degli amici e degli amori, che passano e vanno, che non sono eterni? Forse è colpa di internet, degli sms, di Facebook.
Perché non riempi un quaderno di fogli? Perché resterebbe nel vuoto vacuo del tuo mobile, e invece vuoi che un estraneo lo trovi, vuoi che un amico immaginario ti prenda per mano, ti parli all'orecchio come una musica amata, vuoi uscire con persone che ti vogliono bene e che ti assomigliano.
Il tuo dolore perde corpo man mano che ne parli, ma ritieni che ci siano troppe cose da dire, vorresti capire perché ti crei e crei solitudine per non subirla. Perché non vuoi fare del male agli altri e ne fai a tutti. Perché non vai dalla tua famiglia da 7 mesi, perché vorresti vedere i tuoi amici ma non prendi un aereo, perché sei pigra e poco coraggiosa, perché non sei amica di tua sorella?
Va bene così, ora vai a fare una doccia, anche se il tuo corpo richiede cure già troppo lunghe per la tua pazienza. A volte pensi che hai la crisi dei 30 anni da sempre, e invece ora ne hai quasi 27, e ci sei arrivato, e nulla è cambiato. Sei bloccata, vorresti una purificazione. Vorresti pensare, pensarti, eppure addormentarti, e ricominciare con la vita solo quando saresti pronta.
Stai pensando a Marco, ieri lo hai incontrato per caso dalle parti di Via Senato, e hai pensato che in fondo Milano, ogni giorno di più, è così piccola. Lui sarebbe un buon amico, ma non si può parlare di problemi d'intestino tra un ragazzo e una ragazza che si attraggono, sarebbe ridicolo.
E in più hai scoperto qualche giorno fa che la ex del tuo ragazzo non è brutta affatto, e che, nonostante lei sia di Milano e tu del Sud, lei ha delle foto in cui hai trovato una tua amica, della tua città d'origine. Che tu non senti più da anni, nonostante 5 anni come vicine di banco. Tutti sono sostituibili, e la ex del tuo ragazzo sembra più felice di te, e tu hai paura di essere nient'altro che il suo riciclo, è questa la verità. Anche se a volte pensi proprio che la tua vita e la tua vita siano scollate.
My baby shot me down is going on.