Hai deciso di aumentare la tua empatia e la tua tolleranza. Ieri mattina avevi i nervi a fior di pelle. Hai preso una decisione importante, ma che ogni tanto tentenna: alla fine dei tuoi tre mesi di stage, a metà giugno, vorresti chiedere l'assunzione su Roma. A volte non t'importa delle conseguenze sul lavoro, coi colleghi di Milano, di eventuali rotture, anche definitive, con la società. Magari te ne tornerai nel "natìo borgo selvaggio", fino a che non ne potrai più di nuovo.
Questa scelta ti sta facendo pressione, e non vedi l'ora di liberartene, di esternarla, comunicarla. Hai mal di testa, qui a Milano, e senti che qualsiasi cosa ti snerverà meno a Roma. Ti infastidirà di meno, ti peserà meno. O è solo l'ennesima esternalizzazione dei tuoi problemi, l'affidamento a qualcos'altro/qualcun altro...
Sei stata a Viareggio domenica, prima giornata di mare dell'anno, e ieri volevi andare a Como, al lago, ma il tempo era grigio e tu sei metereopatica. L'Ingegnere è stato a casa tua, e avete litigato un po': tensioni da ciclo, dopo un bel ponte del 1° maggio passato insieme a Firenze. E' andato via stamattina all'alba, ieri avete cenato a Brera, è stata una serata molto dolce, e non sai come abbia fatto a partire. Tu non sei andata a lavoro stamattina, eri stanca e avevi mal di testa. Sei entrata nel primo pomeriggio, e ti è sembrata un'eternità fino alle 7. Guardi fuori, fuori piove, ed è bello. L'estate milanese non ti attira... E combatti, tra il coraggio di chiedere Roma, e le proiezioni degli altri su di te, soprattutto del boss del tuo team.
Hai comprato un nuovo libro di Palahniuk, ti stai drogando di realtà-fiction, e di problemi. Sei sospesa e vuoi soluzioni. Questo week-end verrà a trovarti tuo padre e non lo desideri affatto. E' come se ci fosse uno schermo.
Ti ha scritto Amélie. E ha provato a chiamarti. Dice che non vuole perderti, che ti vuole nella sua vita. Tu le dici che intanto per lei speri davvero il meglio. Per ora sei afasica. E invece vorresti tornare nel tuo mondo, e non sai più cosa fare, cosa scegliere, come aspettare... Oggi eri tentata dal dirlo al tuo talent scout, che andrà via domani... Ma forse è meglio ponderare. Non sai se buttare lì la tua richiesta al momento dell'assunzione, quando nessuno se lo aspetta, o se dirlo già da ora, a rischio di sembrare folle, inaffidabile e bugiarda.
Aspetti, come al solito, che il vento soffi a tuo favore. Che ti porti una voce all'orecchio... Per ora dovresti solo fare un po' d'ordine intorno a te e vedere la seconda serie di Lost.
Questa scelta ti sta facendo pressione, e non vedi l'ora di liberartene, di esternarla, comunicarla. Hai mal di testa, qui a Milano, e senti che qualsiasi cosa ti snerverà meno a Roma. Ti infastidirà di meno, ti peserà meno. O è solo l'ennesima esternalizzazione dei tuoi problemi, l'affidamento a qualcos'altro/qualcun altro...
Sei stata a Viareggio domenica, prima giornata di mare dell'anno, e ieri volevi andare a Como, al lago, ma il tempo era grigio e tu sei metereopatica. L'Ingegnere è stato a casa tua, e avete litigato un po': tensioni da ciclo, dopo un bel ponte del 1° maggio passato insieme a Firenze. E' andato via stamattina all'alba, ieri avete cenato a Brera, è stata una serata molto dolce, e non sai come abbia fatto a partire. Tu non sei andata a lavoro stamattina, eri stanca e avevi mal di testa. Sei entrata nel primo pomeriggio, e ti è sembrata un'eternità fino alle 7. Guardi fuori, fuori piove, ed è bello. L'estate milanese non ti attira... E combatti, tra il coraggio di chiedere Roma, e le proiezioni degli altri su di te, soprattutto del boss del tuo team.
Hai comprato un nuovo libro di Palahniuk, ti stai drogando di realtà-fiction, e di problemi. Sei sospesa e vuoi soluzioni. Questo week-end verrà a trovarti tuo padre e non lo desideri affatto. E' come se ci fosse uno schermo.
Ti ha scritto Amélie. E ha provato a chiamarti. Dice che non vuole perderti, che ti vuole nella sua vita. Tu le dici che intanto per lei speri davvero il meglio. Per ora sei afasica. E invece vorresti tornare nel tuo mondo, e non sai più cosa fare, cosa scegliere, come aspettare... Oggi eri tentata dal dirlo al tuo talent scout, che andrà via domani... Ma forse è meglio ponderare. Non sai se buttare lì la tua richiesta al momento dell'assunzione, quando nessuno se lo aspetta, o se dirlo già da ora, a rischio di sembrare folle, inaffidabile e bugiarda.
Aspetti, come al solito, che il vento soffi a tuo favore. Che ti porti una voce all'orecchio... Per ora dovresti solo fare un po' d'ordine intorno a te e vedere la seconda serie di Lost.
2 commenti:
Aspetto con impazienza.
Grazie!!!!!! Ora sono un po' afflitta da mille cose concrete.
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