martedì 6 marzo 2007

Una romantica a Milano

L'aereo è una invenzione splendida: vincoli zero, o almeno è questa l'impressione data al viaggiatore, il privilegio delle nuvole, della libertà, della velocità. Com'è andata ieri? E' andata bene: il Direttore Generale con cui ti sei interfacciata è una donna, lo sapevi, le sei piaciuta molto, almeno ti hanno riferito così. Il tuo inglese è stato scintillante e poi hai dovuto vedere il Signor Amministratore Delegato. "E' francese", ti hanno detto mentre prendevi un caffè macchiato nella lussuosa caffetteria di Peck, con il tuo referente dagli occhi chiari.

Mentre risalivi in ascensore hai deciso che non gli avresti parlato in inglese, ma nella sua lingua: una cosa che adori gli stranieri facciano con te e che tu adori ricambiare. Monsieur era contento, ti ha fatto dei complimenti, chiesto se preferiresti Roma o Milano e tu hai detto che "c'est la même chose". Queste strategie... Poi molte altre domande a cui tu non sai rispondere, in realtà, ma rispondi comunque: quali sono i tuoi obiettivi? Andare al cinema, alle mostre, ai concerti, fare un viaggio nel simbolismo francese, scoprire un aperitivo che ti piace tanto, imparare a parlare un'altra lingua, viaggiare come fai, parlare, andare a cena, nascere vecchia e morire giovane, aiutare in qualche modo il mondo, fare l'amore in modo dannunziano. Ma hai detto che vorresti crescere personalmente e professionalmente in una posizione come quella, in una società come quella. Hanno detto che faranno piacevoli eccezioni per il tuo inserimento, che sarebbe comunque duro.

Ora tu aspetti una chiamata.

PS. Nota che mentre stringevi la mano a Monsieur, per congedarti, ti si è spezzato il bracciale, e le pietre si sono schiantate sulla scrivania di vetro, e durante tutti i pardonnez, désolé e non-non, tu hai pensato che era la seconda volta che ti succedeva, perché quel bracciale è fragile, hai detto. Te l'ha regalato G., e la prima volta che si è rotto è stata quando hai aperto la porta di quello che sarebbe stato il tuo ufficio in Ungheria, e lì, poi, si è rotto qualcos'altro. E' cominciato tutto lì, in fondo. E oggi ti chiedevi se mai potrai risolvere il tuo conflitto natura-cultura, arte-industria, caos-solitudine, sentimenti-ambizioni, lontananza-vicinanza... G. scomparirà, eppure non vuoi, lui è il tuo "natìo borgo selvaggio".

PS1. Quando hai scritto questo post erano più o meno le 11 e ti sentivi piena di speranze e di domande. Appena atterrata ti hanno chiamata, ti hanno detto che il posto è tuo, che cominci lunedì. Ora sei disperata, perché cerchi una casa a Milano. Come ti avevano preannunciato, per te hanno attivato 3 mesi di formazione anziché 6, con il doppio dei soldi in genere preventivati. Ma che sono pochi comunque. Tu avevi progettato un week-end diverso, avresti incontrato il tuo amore giovane, dopo Budapest, dopo dicembre. Mai più visti, e ora sì. Invece no, o forse ti aiuterà a traslocare, ti ha proposto di venire a prenderti a Roma, sabato, e di portarti da lui a Firenze. Per partire domenica per Milano.

PS2. Oggi G. è apparso per la prima volta in Messenger, dopo anni di tuoi inviti ed esperienza. Oggi, per giocare al gioco del lasciarvi.

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