giovedì 17 aprile 2008

American Sicko

Stupido navigare, per te, nient'altro. Non ti va di leggere, né di impegnarti a guardare la TV (se non il tandem Simpson-Futurama). Sei nella condizione di disoccupata, tra un contratto a tempo indeterminato finito, e uno che purtroppo ricomincerà tra qualche settimana.

Ti piace la nullafacenza, è innegabile.

Ieri hai visto Sicko con l'Orsacchietto. Adori Michael Moore, il suo stile da documentarista d'assalto, da giornalista non giornalista, da finto osservatore obiettivo, à la Michele Santoro. Il linguaggio gorgeous con cui parla agli americani, l'unico che sembrano capire.

Il film mostra le assurdità del (non) sistema sanitario nazionale USA, la loro paura dello statalismo, il malato meccanismo delle compagnie assicurative, la paura della gente, l'amoralità dei medici.

Chicche del film: tre heroes dell'11 settembre che vengono portati a Cuba per poter essere visitati e curati, e l'assegno da 12mila dollari che Moore manda 'in anonimo' alla moglie di un suo grande avversatore, il titolare del sito Moorewatch.com, da cui la signora lo ringrazia pubblicamente per averle permesso di sopravvivere nonostante il marito lo odi.

Uno stratega.

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