venerdì 23 marzo 2007

Triste, capricciosa e contorta

Oggi hai esagerato con uno dei tuoi manager, il più amichevole. Da lunedì maggiore compostezza: quella delle junior, non l'euforia delle senior e delle top. Va tutto bene, procede tutto su binari lisci, ma sei triste. Primo week-end a Milano: è ok, davvero.

Hai chiesto il venerdì di Pasqua, accordato, l'hai detto all'Ingegnere, ma lui ti è sembrato odioso a giurarti amore eterno e poi a sentirsi colpevole rispetto a sua madre lamentosa e ai suoi capi sadici. Questo amore ha la ragionevolezza come bandiera, quindi pretendi buone dosi di follia che la controbilancino. Lui ha detto che ti risponderebbe lunedì, perché ora è tardi per chiedere, ma gli dici che lunedì è tardi, perché vuoi che non chieda, che agisca e basta, e che di fronte ad un aut aut ti dimostri quello che professa, e ti dica: ok, venerdì è preso. Invece gli hai dovuto spiegare tutto, pensieri e retropensieri, e lui, alla fine, ogni volta, dopo le tue prediche, ti diceva sì. Ma il suo rendersi conto che avevi ragione peggiorava le cose, e non le vuoi così, non le vuoi affatto. Ora hai il telefono spento, ha fatto tutto la batteria. Vuoi ferire, vendicarti di una cosa così piccola, e ti confermi che sei malata, malsana.

Comunque oggi per l'ennesima volta hai detto che non hai una relazione, davanti all'ascensore, ai tuoi colleghi. Non sai se è perché non hai personalità o perché sei completamente alienata, e diversa dalla maggior parte delle cose che incontri.

4 commenti:

Callista ha detto...

Non è che hai troppa fame di libertà e ti stai privando del pane?

CityGirl ha detto...

In parte hai ragione, ma, vedi, alcune scelte sono obbligate, come quelle di lavoro :) E ti separano dagli affetti, ti aprono a mondi nuovi, ma ti costringono alla continua scoperta, alla gestione della solitudine. E impari a vivere così, in movimento, in bilico...

Anonimo ha detto...

una precarietà totale, city girl. una faticaccia, alle volte.

CityGirl ha detto...

yes, sir :)